John Pascoe John Pascoe
working to budget
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Con sempre meno risorse disponibili, una delle principali sfide che ogni regista, scenografo e costumista deve affrontare è come portare in scena uno spettacolo nei limiti del budget e ottenere comunque un grande successo. Per fortuna, ho iniziato la mia carriera teatrale nel sistema del repertorio britannico, dove ho ricevuto una grande formazione in questo campo, creando un nuovo spettacolo ogni due settimane con poche sterline.

Il budget è sempre mio amico, e dopo trenta e più anni come scenografo e costumista, non ho mai sforato il limite . Mi è stato chiesto di tanto in tanto di produrre una produzione completamente nuova per il costo del noleggio di uno spettacolo già esistente. La mia Anna Bolena per Joan Sutherland, che si rivelò essere la sua ultima nuova produzione al Royal Opera House, Covent Garden, ne è un esempio calzante (dopo la sua morte nel 2010, uno dei costumi che avevo disegnato per lei è stato esibito in una mostra al Covent Garden – leggi questo Opera Fresh articolo). Ho creato la produzione con un budget minimo, adoperandomi per creare comunque una sfavillante visione ottocentesca della famosa trama che potesse presentare Dame Joan al suo meglio.

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Joan Sutherland come Anna e Dimitri Kavrakos come Enrico nella produzione di Anna Bolena del Royal Opera House, 1998 (foto: Clive Barda).

Nella mia compagnia shakespeariana italiana, Il Licinium, ho creato nuove produzioni con budget così minuscoli che avrebbero fatto ridere qualsiasi compagnia lirica. Con l’aiuto del video artista Stefano Pan, uso scenografie videoproiettate – sicuramente la forma più economica di progettazione scenografica, ma potenzialmente anche la più entusiasmante. In questo breve video della mia produzione di Antonio e Cleopatra potete vedere come Stefano ed io abbiamo lavorato insieme per creare uno sfondo epico-surreale al conflitto tra le tre molto diverse antiche civiltà dell’antichità – l’Egitto, Roma e la Grecia.

I costumi per gli spettacoli sono creati per lo più da artigiani locali, ma un buon rapporto con la famosa Fondazione Ceratelli di Pisa mi permette il lusso di poter usare dettagli importanti come la corona di Cleopatra creati da professionisti del più alto livello. Un aspetto fondamentale di una buona gestione economica è di spendere i soldi là dove il pubblico se ne accorge di più. A proposito, le sezioni di spalla delle armature indossate dai soldati romani sono state create utilizzando i tappetini di gomma degli scooter Vespa. Viva l’Italia!

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Above: ‘Io sono fuoco ed aria’ da Antonio e Cleopatra, Teatro Shakespeare Il Licinium, Italia, 2012. A sinistra: Marta Ossoli come Cleopatra.
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